La vittoria dei segnali

La vittoria dei segnali

La Dinamo ha conquistato una vittoria pesante dal punto di vista del morale e della fiducia, giocando una partita complessivamente molto buona e riuscendo a compattarsi nel momento di maggior sofferenza. Ci sono stati segnali chiari all’interno del match ad iniziare dall’approccio, che ha permesso al Banco di prendere un vantaggio da portarsi dietro, ma soprattutto da parte di Bucchi di far capire al gruppo che tutti devono dare il 100% sempre e gli atteggiamenti sono determinanti. La disponibilità ad aiutarsi e a difendere è il secondo segnale di una partita molto scorbutica, difficile, ostica, sia per il valore di Trento che ha talento e fisicità (aveva vinto a Varese con grande personalità contro un avversario in forma e che gioca una partita a settimana), sia per la “pressione” mentale di Sassari di voler assolutamente svoltare. Sul 71-69 c’è stato il momento chiave del confronto. Recupero dell’Aquila con tutta l’inerzia a favore, Dinamo in balia della paura e del peso del possesso, ci ha pensato la personalità e la leadership di Stefano Gentile, che pur con 4 falli a carico, ha messo una tripla decisiva, confezionando due assist perfetti per l’altro protagonista di giornata, Ousmane Diop, bravo a lottare, a metterci energia, ad essere un fattore dentro l’area. La guardia di Maddaloni ha mandato un segnale di quando possa essere fondamentale nel costruire gioco da guardia in appoggio al playmaker, di quanto si trovi a suo agio in quel ruolo. Segnali da parte di Jones, che si è preso delle responsabilità, che ha giocato un grande primo tempo, ha difeso e ha cercato di dare una mano a rimbalzo. Nikolic è perfetto nel ruolo multitasking di combo guard per ogni evenienza, solido, tiratore da 3 punti, intenso, è una validissima alternativa anche a Robinson, non sicuramente ancora al meglio e in difficoltà dal punto di vista fisico (manca ancora l’esplosività della passata stagione per prendere vantaggio e creare tiri aperti per Bendzius e soci) ma la voglia di mettersi in gioco e sacrificarsi è sicuramente da apprezzare. In fine non esiste nessun caso Onuaku, l’allenatore deve guardare a 360°, a volte è costretto a fare delle scelte forti proprio per mandare dei segnali alla squadra, difficile trovare un lungo con il potenziale, il talento e la forza del centro della Dinamo, ma nel basket moderno per essere un giocatore di alto livello servono tante cose che vanno al di là della tecnica. L’ex MVP del campionato israeliano ha una grande chance di sfruttare la stagione a Sassari per diventare un top player, per fare un altro step nella sua carriera, sta a lui dimostrarlo come ha fatto in alcune partite, vedi finale di Supercoppa, Malaga o Verona.

IL COMMENTO POST PARTITA DI BUCCHI

L'ORGOGLIO DINAMO RESPINGE TRENTO

I problemi non sono risolti, ma come dice in conferenza stampa Stefano Gentile, se parti dalla difesa e dallo spirito hai già fatto un primo passo importante, la condizione crescerà come conoscenza, chimica e gerarchie, soprattutto dopo un inizio di stagione con tante defezioni e cambi, ma la solidità mostrata oggi dalla Dinamo è già un segnale da tenersi stretti. Lo ha ribadito anche il coach, che ha avuto personalità e coraggio per fare delle scelte, che ha avuto lucidità nei momenti che contavano e che giustamente ha citato Treier nel giorno di una vittoria, ragazzo che siamo abituati a non contare per il brutto infortunio al gomito ma che in partite come queste può essere decisivo non solo come cambio di Bendzius (ci si adatta con Jones) ma anche come “5” tattico, visto che Trento per alcuni tratti ha giocato con due tiratori da 3 punti, due ali forti come Grazulis e Udom, l’estone diventa un’arma per avere più soluzioni, così come i minuti del capitano, al rientro dopo oltre un mese, a 37 anni senza ritmo partita, entra in campo con il solito spirito guerriero, è un segnale anche questo. Se in futuro tornando al completo il Banco potesse avere dalla panchina Nikolic, Kruslin, Treier, Diop e uno a turno da Devecchi, Chessa e Raspino a dividersi eventuali minuti, allora sarebbe tutt’altra storia, intanto è bene portarsi a casa i due punti, soffrendo, combattendo, ma vincendo meritatamente.