La svolta firmata Chris Dowe
14/02/2023Si è sempre dovuto guadagnare tutto con le sue forze, è passato da un taglio nella terza serie tedesca per arrivare fino ad un essere un giocatore di livello europeo. Ragazzo di Louisville Kentucky, quello del pollo fritto con salsa piccante, non un ragazzo dell’élite della scuola Pitino, lui ha fatto un college “normale” molto familiare Bellarmine per poi iniziare il suo percorso da pro addirittura in Portogallo.
Francia, Belgio, Israele e Polonia, il salto di qualità a Prometey dove però ha visto la guerra in faccia, l’approdo a Bamberg e la chiamata della Dinamo.
Mai niente di facile, mai niente di scontato, un precampionato senza il compagno con cui doveva legare di più in campo, ovvero Gerald Robinson, un grave infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori per oltre 2 mesi.
Chris Dowe ha sempre fatto trasparire il suo entusiasmo, la sua voglia, la sua motivazione nel giocarsi questa sfida. Ha lavorato giorno e notte per recuperare, ha sudato e sofferto, ha visto Nikolic in campo al suo posto, ha continuato a credere nel lavoro e nel giorno in cui sarebbe tornato ad essere il vero Dowe.
Nella svolta del Banco c’è molto del suo gioco, della sua capacità di attaccare 1vs1 e creare vantaggio per se e per gli altri, non ha paura di prendersi responsabilità, è bravo nel trovare la soluzione migliore come nell’ultimo quarto a Brescia.
Pasquini e Bucchi lo hanno scelto per questa sua qualità di poter giocare da playmaker o anche insieme a Robinson, di avere taglia a rimbalzo, di essere un creatore di gioco dal palleggio, di essere quella combo fisica di cui la Dinamo aveva bisogno. Non è stata una passeggiata, infortuni, problemi di chimica, emergenze, Dowe ha dovuto scalare una montagna per dimostrare il suo valore. Lo incontri al palazzetto, grande sorriso, positività, voglia di aiutare la squadra e i compagni, chi lo viveva da dentro sapeva che questo momento sarebbe arrivato, “mi basta un’opportunità” ripeteva e coach Bucchi è stato straordinario, mossa da scacchista con timing perfetto. Nel suo momento più difficile personale e di squadra lo ha messo in quintetto a Reggio Emilia, da quel giorno in poi non è più partito in panchina. Oltre 14 punti di media, due volte 22 punti nelle ultime 3 partite, 6/8 da 3 punti che è la cartina tornasole della sua fiducia, più di 5 rimbalzi e 5 assist.
Cosa ancora più bella è nel vedere che ci tiene veramente, che ha entusiasmo, che è orgoglioso di giocare in Dinamo, ci abbiamo sempre creduto e lo abbiamo difeso a spada tratta, ieri nel giorno da MVP Manì si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, ha ricevuto i complimenti anche da Onuaku, peccato essendo infortunato non sia riuscito a trasmettergli i suoi valori di squadra.
Non fermarti Chris, il bello deve ancora venire