La forza della Dinamo, la spinta del palas

La forza della Dinamo, la spinta del palas

Non poteva esserci dimostrazione migliore della Dinamo nel big match contro la rivale storica Venezia dell’ex Marco Spissu, osannato alla lettura delle squadre poi uscito dal campo nel 3° quarto per un infortunio alla caviglia. La squadra di Bucchi gioca una partita gagliarda e di grande sostanza, trova armi differenti e riesce a battere la Reyer, squadra dal potenziale pazzesco, segnando ancora una volta 90 punti (97 punti di media nelle ultime 7 partite sono qualcosa di straordinario). Sassari viene spinta dai 4.000 del PalaSerradimigni, una palas mai così pieno, mai così entusiasta e coinvolto come nella sfida di sabato sera e sciorina numeri incredibili. Non è un caso, non è la giornata dove indovini tutto, è qualcosa costruito in palestra nella testa e nelle gambe dei giocatori. Il Banco trova confortanti risposte da tutti, dalla difesa, dall’organizzazione, dalla capacità di attaccare il pick and roll visto le scelte di Venezia non cercare in tutti i modi di non concedere il tiro da 3 punti alla Dinamo (ad un certo punto del match Sassari ha 29 tiri da 2 punti e 5 da 3 punti, sintomo di una lettura della partita). Bella Dinamo che strappa applausi, che fa spettacolo, che lotta, che piace veramente per la qualità espressa sul parquet. Robinson torna ad essere assoluto protagonista con le sue accelerazioni anche nei momenti chiave, Dowe si dimostra giocatore di livello eccelso, Gentile e Kruslin sono pretoriani preziosissimi. Ecco che il collettivo di Sassari produce una prestazione a tutto tondo, rimbalzi offensivi determinanti, palle vaganti sempre di marca biancoblu, voglia di strappare il successo e capacità di avere la giusta lucidità nei momenti chiave. Diop e Stephens fanno la differenza dentro l’area, il primo è pazzesco nel convertire gli scarichi e ad essere una spina nel fianco a rimbalzo, il secondo è il giocatore di squadra per eccellenza, un gatto ovunque che alza il livello di tutti i compagni grazie alle piccole cose.

La quarta vittoria consecutiva è pesantissima soprattutto dal punto di vista del gioco, del feeling della squadra nonostante le 3 settimane di stop e del successo conquistato con una rivale diretta per la corsa ai playoff. Sassari firma la 4^ vittoria consecutiva, la 6^ nelle ultime 7 partite, una sterzata clamorosa alla stagione che porta il nome di coach Piero Bucchi, capace di cambiare completamente volto alla squadra nel momento più difficile. Il coach bolognese ha il grande merito di portare tutti al proprio massimo, di lavorare duro in allenamento e di saper leggere in maniera intelligente ogni partita. Le scelte lo premiano, la zona sulle rimesse dal fondo, la press che mangia i secondi, la condivisione in attacco e l’organizzazione difensiva, tutte chiavi nei successi di Sassari. Non solo il gruppo è coeso, compatto, lotta, soffre insieme, supera le difficoltà ed è sempre primo nelle palle vaganti, tutti conoscono il proprio ruolo e non si risparmiano. Stavolta non centrano i cambi, le operazioni di mercato in corsa, i ribaltoni in panchina, dalla prima pausa Fiba in poi la Dinamo è stata una vera squadra, la strada è ancora lunga, il campionato è davvero racchiuso in pochissimi punti, ma questo Banco rende davvero orgogliosi.