La Dinamo ha un'identità
30/11/2022Questa Dinamo ha cuore, orgoglio e qualità. Domina, combatte, soffre e poi porta a casa un successo pesante per il morale, per riaprire il discorso qualificazione (adesso bisogna ripetere l’impresa contro i quotati francesi del Dijon) al play – in, che metterà di fronte andata e ritorno le seconde e terze dei vari gironi.
Ci sono tanti aspetti positivi da sottolineare ad iniziare dalla difesa, il Banco è tutt’altra squadra con Stephens, strepitoso interprete nel toccare tutti i palloni, di cambiare su chiunque, di prendere rimbalzi e di sporcare ogni parabola avversaria. Aiuta i compagni, stoppa, corre il campo ed è pronto sugli scarichi. Sassari difensivamente ha fatto grossi passi in avanti ed è strettamente legato all’arrivo del centro ex Igokea, il 1° tempo contro il Paok è nettamente figlio della filosofia del coach, bravissimo ad incastrare i greci, che se la giocano sino alla fine solo grazie alle prodezze individuali di Polley, Hands e Riley.
La Dinamo ha un grandissimo atteggiamento per 40’, non molla mai anche quando l’inerzia e il match sembrano sfuggirle. Robinson è in crescita e crea quelle giocate che vedevamo nella passata stagione, ne beneficiano in primis Bendzius, tornato ad altissimo livello, ma anche i compagni che sfruttano i vantaggi costruiti dal playmaker. Treier e Diop dimostrano di aver impatto dalla panchina e allungano la qualità della squadra, Gentile è fondamentale giocatore di raccordo come lo sarà Dowe (ieri interpretato da Nikolic), perché l’idea estiva era quella poi di finire le partite con i tre Usa sul perimetro, proprio per avere fisicità, leadership e playmaking.
Alla fine anche le statistiche sono estremamente significative, segnano 9 giocatori, 101 di valutazione, 12 recuperi, 23 assist (2^ prestazione assoluta in BCL con tre giocatori con 6 e + assist), solo 5 perse al 30’, uno dei problemi principali di Sassari in questo inizio.
La squadra di Bucchi ha dato l’impressione di avere un’identità dopo i tanti cambiamenti e gli infortuni, il rientro di Dowe è l’ultimo tassello mancante del puzzle, Sassari non ha mai giocato al completo in questa stagione, non è mai stata quella pensata inizialmente anche poi con Stephens per Onuaku. Chris Dowe ha dimostrato a tutto l’ambiente di essere ragazzo straordinario con qualità umane e tecniche, ha lavorato come un pazzo per accorciare i tempi e per farsi trovare pronto al “suo” inizio di stagione. L’ulteriore boost di energia deve essere sfruttato dal Banco per affrontare un calendario che sarà da qui in poi durissimo. Però la Dinamo è piaciuta moltissimo, coesa, tosta, combattiva con qualità difensiva, questa è la strada da percorrere per tornare ad essere Giganti.