La Dinamo deve credere nel lavoro

La Dinamo deve credere nel lavoro

La Dinamo esce con tanta rabbia e le ossa rotte dalla sconfitta interna con Brescia all’overtime, una sconfitta amara per come è maturata, visto che il Banco al 29’ aveva raggiunto 15 lunghezze di vantaggio, giocando un bellissimo basket e tenendo uno dei migliori attacchi del campionato a 54 punti. Lì Sassari non ha saputo chiudere il conto, sia per la bravura della squadra di Magro, che ha aggredito gli avversari, trovando risorse da più giocatori, sia per i 0 punti segnati dalla Dinamo nei primi 5’ del 4° periodo. Bucchi non è riuscito a pescare alternative dalla panchina, non hanno inciso Gentile (che sta giocoforza recuperando la condizione), Diop e Treier, Dowe lo ha fatto per uno sprazzo nel primo tempo, Brescia invece ha risorse profonde e un roster lunghissimo. Troppo poco per reggere 45 minuti anche se la Dinamo ha tirato fuori carattere e orgoglio, Kruslin si è francobollato a Della Valle e lo ha messo in grande difficoltà, segnando 4 triple con 7 rimbalzi e 5 assist, Jones ha avuto impatto come Bendzius nel 2° tempo, mentre Robinson ha fatto il massimo contro dei clienti scorbutici, su tutti Cournooh. Alla fine, la coperta da qualche parte la devi tirare, il Banco con una vittoria sarebbe entrato nelle prime otto, adesso si volta indietro e vede che tutte le squadre che rincorrono si sono rinforzate e stanno reagendo, su tutte Reggio Emilia, che ha dimostrato con Pesaro di non essere certo una ultima della classe e sarà la prossima avversaria di Sassari.

La Dinamo con i suoi limiti sta dando il massimo, dalla sosta in poi la squadra ha sempre lottato, combattuto, ha vinto delle partite pesanti come a Tortona o con Scafati e Napoli in casa (sbancando anche Malaga con una super prestazione), ma se l’è giocata fino in fondo anche a Venezia o per l’appunto con Brescia. Esistono gli avversari, il campionato è sempre più duro ed equilibrato, il Banco ha avuto l’handicap degli infortuni e il mal di pancia di Onuaku, che doveva essere uno dei punti di forza. Adesso si trova nelle condizioni di cercare di fare punti, di trasformare il lavoro fatto in allenamento, la squadra è assolutamente viva e lo ha dimostrato, però manca qualcosa. Purtroppo, la nostra cultura sportiva viene profondamente influenzata dal risultato, se vinci o perdi, non importa come, hai vinto o perso, il filo sottile della partita con Brescia è l’emblema di questa convinzione, se vincevi di 1 eri nelle prime otto, tutti a festeggiare, se perdi all’overtime, tutto da buttare, squadra che deve solo salvarsi e giocatori senza carattere. Eppure, bisogna avere la lucidità di trovare una strada di mezzo, quello che abbiamo visto nelle ultime partite è una squadra organizzata, tosta, che si sbatte e produce un bel basket. Ci sono dei limiti, delle difficoltà, dei giocatori da recuperare, Sassari non ha praticamente mai giocato al completo, in questo campionato non te lo puoi permettere.