La Dinamo accende il turbo

La Dinamo accende il turbo

Non poteva esserci miglior chiusura di girone di andata per la Dinamo, che grazie a 7 strepitosi minuti annienta Brindisi, segnando 111 punti (33 punti in 6 minuti) e dimostrando che al completo può essere molto competitiva.

Dopo tutte le vicissitudini a livello di precampionato, infortuni, assenze, Sassari ha accelerato, prima con il successo pesante a Reggio Emilia poi con quello su Brindisi, fondamentale per poter guardare alla parte sinistra della classifica, quella che significa lotta playoff.

Bucchi ha avuto grande coraggio e ha cambiato assetto nelle ultime due partite, mettendo Dowe in quintetto e alzando esponenzialmente la creazione di gioco dal palleggio. L’ex Bamberg e Prometey ha fornito due prestazioni di assoluto livello, coinvolgendo i compagni, mettendosi in proprio e facendo valere la sua taglia fisica. Questo non ha inficiato sul rendimento di Kruslin, anzi il croato ha avuto grande impatto dalla panchina, è andato sempre in doppia cifra nelle ultime sette partite, tira con oltre il 50% da 3 punti e difende come un matto, ormai è pedina chiave dello scacchiere biancoblu.

Sono arrivate risposte da tutti, il coach della Dinamo usa 9 giocatori più a turno Devecchi, Chessa o Raspino, aumentando le rotazioni e la qualità, Gentile è in netta ripresa fisica dopo due mesi sfortunatissimi e si vede, mentre Treier migliora di partita in partita, giocando sia al posto di Bendzius che eventualmente anche da numero 5, soluzione esplorata da Bucchi più di una volta.

La Dinamo ha perso solo 1 pallone nel 3° quarto che ha permesso di firmare il break decisivo di 20-4, ha dominato a rimbalzo una squadra fisica come Brindisi, ha tirato con il 60% da 3 punti ed è andata ancora vicino al trentello negli assist, dove il Banco è in assoluto la migliore del campionato.

Sassari gioca bene ed è tornata ad essere micidiale in campo aperto grazie alle accelerate di Robinson, al talento cristallino di Jones e alle triple di Bendzius e Kruslin. Con la pazienza e soprattutto valutando la squadra al completo, la Dinamo può veramente essere competitiva come era stato immaginato in estate, nonostante la perdita di Onuaku, possibile crack del campionato, ma non ancora pronto dal punto di vista caratteriale e mentale. Da lì in poi il Banco è stata sempre una squadra, ha lottato, ha lavorato duro in allenamento, ha cercato il suo assetto migliore. Peccato per il match con Brescia, questa Dinamo poteva essere una mina vagante alle Final Eight, ma l’importante è aver trovato la quadra nel momento topico della stagione.

Adesso c’è il girone di ritorno, quattro partite prima della lunga sosta di tre settimane, la Dinamo affronterà Napoli in trasferta, Pesaro in casa, Trento e Brescia fuori. Match che possono cambiare il corso della stagione, quattro scontri diretti e quattro possibilità possibilità di entrare nel pieno della lotta playoff, sperando di non dover ancora essere in emergenza (da valutare Robinson e Diop che dopo gli infortuni del 3° quarto non sono più rientrati), in questo campionato non te lo puoi permettere.