Il conto del campionato

Il conto del campionato

Giudicare, criticare, sentenziare ora sarebbe la cosa che in Italia viene più facile in qualsiasi sport. Un tiro decisivo, un risultato, una vittoria o una sconfitta determinano la bravura, la nostra cultura sportiva è ridotta al successo. Sicuramente i trofei, le conquiste, le stagioni dipendono assolutamente dall’andamento, ma occorre avere chiare tutte le variabili, capire il momento, le situazioni.

La Dinamo ha dimostrato in precampionato, dove non conta il risultato, di avere una squadra che combatte, soffre, si aiuta, di avere uno spirito consolidato. Lo stesso spirito che ha messo sul parquet a Brescia per arrivare a 57” dalla conquista della Supercoppa. Ha sciupato delle occasioni, verissimo, è mancata di lucidità, altrettanto vero, ma ha giocato due partite vere, solida, competitiva, mai battuta. Vedersi sfuggire per un soffio il trofeo ti lascia sicuramente uno scoramento, quel senso di vuoto a livello fisico e di energie. Tre giorni dopo scendi in campo a Varese e il campionato ti presenta il conto, perché in serie A oggi per vincere devi sempre giocare al massimo, devi essere pronto a sapere che esistono squadre come quella di Brase che si prepara solo per quel match, che va a mille all’ora, che gioca con entusiasmo e voglia di batterti. Ecco che la Dinamo soffre terribilmente, non solo per le assenze pesanti, Devecchi, Stefano Gentile, Chessa e Treier, ma per le differenze che una settimana del genere può portare. Facile mettere in croce un americano che ha saltato tutta la preparazione ed è ritornato da pochissimo o prendersela con l’altro che sta cercando di capire quale sia il ruolo e la sua collocazione visto che per 25 giorni è mancato il playmaker titolare. Giochi male, vai sotto, ma nel momento in cui puoi prendere un’imbarcata dopo la tripla di Ferrero allo scadere del 3° quarto, reagisci, ci metti il cuore, l’orgoglio, non vuoi perdere. Il finale è fatto di episodi, Il Banco ha in mano i tiri e i possessi per ribaltare il confronto, Varese trova il jolly di Markel Brown e si guadagna meritatamente il successo, ma Sassari ancora una volta è arrivata lì. Era quello che temeva Bucchi dopo i complimenti della preseason, bravi ma bisogna re inserire gli infortunati e quelli nuovi, bisogna conoscersi e lavorare insieme perché solo così si può crescere. Nonostante le tante conferme, oggi la Dinamo è un cantiere aperto per i motivi che vi abbiamo elencato, nessuna scusa o giustificazione, è la prima di campionato, il campionato non ti permette mai di abbassare la guardia, l’inizio della BCL è un altro mattone fondamentale per migliorare, Malaga di sicuro non l’avversario più agevole, anzi una delle candidate alla vittoria finale. Ma questa squadra va supportata e sostenuta, ha sempre giocato al massimo, ha sempre dato tutto, ha sempre lottato e onorato come si dice la maglia, è proprio nell’emergenza e nelle difficoltà che il Banco ha tirato fuori il meglio.

Sassari, 3 ottobre 2022

Ufficio Comunicazione

Dinamo Banco di Sardegna