Dinamo da colpo di fulmine

Dinamo da colpo di fulmine

La Dinamo è andata ancora una volta oltre i propri limiti, l’emergenza, le assenze, le difficoltà di una partita dura, tosta, fisica, che Tortona ha provato ad “incastrare” tatticamente. Invece Sassari è stata ancora una volta entusiasmante per quello che ha messo sul campo, per la sua voglia di combattere, per la sua qualità nel riuscire a leggere la partita e a trovare protagonisti diversi, per la capacità di accelerare e di entusiasmarsi.

Partiamo dalla difesa che è stata l’arma chiave per disinnescare le bocche da fuoco di Tortona, Kruslin è stato devastante, stremato alla fine, 33 minuti pazzeschi fatti di canestri importanti ma di un lavoro incredibile nel faccia a faccia con Christon nell’ultimo quarto. Stephens è risultato fondamentale, devastante in difesa nel 3° quarto, tentacolare, le ha toccate tutte, raddoppiava, ha grande energia, è il giocatore di squadra perfetto per il gioco di Sassari. Dentro a tutto questo si è vista la preziosa partita di Treier anche da ala piccola, si è visto ancora una volta Raspino dannarsi l’anima per aiutare la squadra.

Il Banco è la miglior squadra d’Italia delle ultime 10 partite, ne ha vinte 9, sta tenendo una media di oltre 95 punti segnati, è in striscia consecutiva da 7, ha vinto con scarti a volte devastanti, ha un’identità, difende, lotta, si sbatte, si aiuta, è micidiale quando si infiamma. Il segnale netto arriva dalle palle vaganti dove la Dinamo è sempre sul pezzo, arriva dai rimbalzi offensivi, 13, tutti fondamentali soprattutto nel primo tempo quando Sassari tira con il 33% dal campo e rimane nel match. Pochissime perse, tanti recuperi, qualità nella costruzione dei tiri, è difficile fare meglio nella seconda partita in cui mancano insieme due pezzi da quintetto come Robinson e Jones.

Un capitolo a parte merita Massimino Chessa, cuore sassarese, l’anima di questa Dinamo, chiama a raccolta il pubblico, si butta ovunque, segna due triple di un peso specifico incredibile, è lui l’uomo del break, è lui l’uomo che indica la strada del successo, dove Bendzius è un magnifico protagonista. Il lituano che parte male e soffre per tutto il primo tempo, tira fuori un secondo tempo da assoluto top player, corre sui blocchi, apre il campo, bombarda la difesa di Tortona ed è molto intelligente sui cambi difensivi e sulla capacità di negare le uscite agli esterni di Ramondino.

In una partita in cui tira 4/14 è clamoroso l'apporto di Dowe, su cui gli mettono qualsiasi tipo di difensore, da Harper a Candi, ci provano tutti, lui firma 7 assist prendendo 6 rimbalzi e segnando 15 punti, roba che si avvicina alla tripla doppia, roba da califfo anche quando deve fare gli straordinari e prendersi la squadra sulle spalle.

Non puoi non innamorarti di questa squadra, non puoi non emozionarti di fronte allo spettacolo che questi ragazzi mettono in scena sul parquet del PalaSerradimigni, mai così coinvolto. La curva canta Bucchi in on fire, lui ricambia, mano sul cuore, occhi lucidi, ne ha viste tante in carriera, ha allenato in qualunque situazione, ha trasmesso quello spessore umano, quella competenza, quella capacità di gestire le situazioni come pochi altri e si è lasciato completamente andare, chiamando il PalaSerradimigni a raccolta per omaggiare i suoi ragazzi. Sta diventando il guardiano del faro dell’isola dei sogni, di quella Sardegna che ama incondizionatamente, la Giornata Tipo gli ha dedicato un post che dici tutto quello che è Bucchi, uomo vero che ha guidato la Dinamo fuori dalla tempesta e a cui ha messo le ali per volare.