La Città di Sassari
La storia sassarese ha inizio nel tardo Medio Evo, quella del palazzetto cittadino comincia solo alle porte del nuovo millennio. È il 1980 quando il progetto trova piena realizzazione in piazzale Segni: due tribune laterali (A e B) e 2500 posti. Con la promozione in serie A2 dietro i canestri compaiono le gradinate (C e D), i posti diventano 4532 ed il discorso comincia a poggiare oltre che sul progetto anche su una struttura adeguata all’esigenza (rete wi-fi, Sala video, Centro animazione bambini sino a 5 anni d’età e punto merchandising, bar interno), polifunzionale e destinata negli anni ad ospitare squadre e manifestazioni differenti e di grande rilievo. Il 2007 è l’anno in cui il palazzetto viene intitolato alla leggendaria cestista sarda Roberta Serradimigni, argento ai Campionati Europei categoria cadetti nel 1980 e miglior marcatrice della manifestazione, vanto per l’intero movimento isolano e tragicamente scomparsa nel 1996 a soli 32 anni.
Il palazzetto guarda dall’alto la città, si affaccia sullo stadio “Vanni Sanna” e sul panorama che dai palazzi del centro porta sino al Golfo dell’Asinara. Oltre 130.000 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia e seconda città dell’Isola, Sassari è ad un passo dal mare e circondata da siti di grande interresse storico ed archeologico, resti di un affascinante passato come i nuraghi, i giganti di Monti Prama, l’altare di Monte D’Accoddi. Il cuore pulsante è il centro storico, incastonato fra le mura della vecchia città, suggestivo nei suoi scorsi e nelle sue caratteristiche piazzette che ne raccontano la storia. Il Duomo di San Nicola, la Fontana di Rosello, Corso Trinità e le sue antiche mura merlate, Palazzo Ducale (sede del Comune), il salotto cittadino di piazza d’Italia, l’Università centrale, Largo Sisini, la colonna di Eugenio Tavolara, la storica piazza Tola, la trafficata via Roma e la popolare via Turritana, oltre alle innumerevoli e ramificate viuzze che si intersecano in un mosaico di vita e vissuto, sono solo alcune delle piccole gemme custodite in uno scrigno tutto da scoprire.
Il passato passa per il Giudicato di Torres e la dominazione pisana, lo scontro fra i toscani e Genova con i liguri ad estendere la loro influenza sulla città nell’anno della promulgazione degli Statuti Sassaresi, gli Aragonesi, il dominio spagnolo e la fondazione dell’Università nel 1526, gli austriaci, i Savoia (1718) ed una evoluzione passata per senso identitario e crescita, personalità di rilievo e crescente coscienza civile e politica. La primavera celebra la Cavalcata Sarda, l’estate apre alla tradizione della “Faradda” dei Candelieri, incorniciata dalle tante sagre che vanno in scena nei paesi dell’hinterland circostante. L’enogastronomia riserva al palato piacevoli sorprese, i musei come quello archeologico “G.A. Sanna”, quello etnografico “Francesco Bande” e quello diocesano del Duomo di Sassari per citarne alcuni, incuriosiscono e stimolano l’interesse per una città in continuo mutamento, cangiante nel suo essere e nella sua gente, ospitale ed aperta a chi abbia voglia di conoscerla e visitarla.