Bucchi-Dinamo, che capolavoro

Bucchi-Dinamo, che capolavoro

Una partita che rimarrà a lungo scolpita nella memoria dei tifosi della Dinamo, un terzo quarto mostruoso, un match giocato con una ferocia, una qualità e una compattezza di squadra pazzesca.

La Dinamo, senza 2/5 del quintetto viste le assenze di Robinson e Jones ha disputato la partita perfetta, sia dal punto di vista agonistico che tattico. Bucchi con il suo staff ha fatto un capolavoro, ha usato Raspino da soldato in missione contro il fenomenale Ross, ha usato la zone press per spezzare il ritmo a Varese, ha usato la zona sulle rimesse dal fondo, non ha mai accettato il run & gun dei lombardi, ma ha colpito in maniera chirurgica con il campo aperto da palla recuperata (12 un record senza contare che non vengono inseriti gli sfondamenti presi nella statistica) o sfruttando il grandissimo lavoro a rimbalzo offensivo, che ha sopperito al 3/13 da 3 punti dei primi 20’. La fame, la voglia, l’aggressività di Sassari hanno impressionato, Kruslin è stato difensivamente straordinario, Gentile e Dowe due perfetti protagonisti nella creazione del gioco per sé stessi e per la squadra, confezionando giocate e assist per un Diop sempre più determinante, al suo massimo in carriera in serie A.

Fondamentale Bendzius, sempre pronto con la sua intelligenza e con le sue mani a firmare break pesanti, in crescita Treier che ha giocato con personalità, chiunque sia entrato ha dato un grande contributo, ha lanciato un segnale, siamo in emergenza? Nessun problema, diamo il 110%.

La fotografia della partita, 2° quarto, la Dinamo piazza un break che si porterà dietro all’intervallo, tre tuffi consecutivi, tutta la squadra si butta per terra per recuperare un pallone che poi verrà trasformato in meta dal tap-in di Diop, il PalaSerradimigni si stropiccia gli occhi, un vero spettacolo. Sassari ha costruito un’identità, ha lavorato duramente per raggiungere questo standard, ha sofferto, ha masticato amaro, ha rigirato la stagione in maniera clamorosa, Piero Bucchi si è dimostrato il coach perfetto, competenza, lavoro in palestra, gestione dei giocatori e gerarchia dei ruoli, tutti sanno cosa devono fare e quale sia il loro compito in campo, la società ancora una volta ha non solo azzeccato le scelte ma con un solo intervento ha cambiato completamente chimica, da Onuaku a Stephens sembra ci sia il mondo, in realtà il mondo è cambiato per la Dinamo e questo non può essere un caso.

4° posto solitario, differenza canestri ribaltata, 97 punti di media segnati nelle 6 vittorie consecutive, 8 successi nelle ultime 9 partite, 46 punti concessi in 30’ al miglior attacco del torneo, record frantumati, spirito da battaglia nel giorno dei festeggiamenti dei 20 del Commando non poteva esserci dimostrazione migliore.